La promessa della nuova dirigenza Ferrari è stata mantenuta: quattro auto nuove nel 2019 e sono riusciti addirittura a farne cinque. La Roma arriva dalla matita di Flavio Manzoni e si ispira alle berlinette anni 50 – 60 del Cavallino. Linea senza tempo, proprio come la città da cui prende il nome: Roma è la Ferrari senza esagerazioni.
Davanti è completamente inedita: un vago ricordo del frontale della 812 Scaglietti con i fari a martello di Thor visti sulla SF90 Stradale. La mascherina frontale è un grigliato leggero, messa anche in obliquo per nasconderla il più possibile. Un anteriore molto minimal, quasi di filosofia Tesla, senza enormi prese d’aria a cui ci hanno abituato. Lateralmente Roma è elegantissima, alcuni criticano la somiglianza con le moderne Aston Martin, ma è un buon modo per fondere eleganza e sportività. Di lato non è la Portofino infatti le linee spigolose e le pieghe della carrozzeria sono state appiattite.
Il tetto scende verso il paraurti in maniera dolce evitando rotture nella forma: una vera Berlinetta. Dietro è una Ferrari del tutto inedita, sembra uscita dalla Carrozzeria Zagato è stata curata per essere differente dalle altre vetture della gamma. I fari restano quattro, tagliati nella carrozzeria e allineati allo spoiler appena accennato. Sulla Roma non ci sono gli alettoni o prese d’aria eccessivamente sportive. L’aerodinamica è stata perfettamente mascherata, ad eccezione dei quattro scarichi, perché nasconderli sarebbe stato troppo per una Ferrari.
Pezzo forte della Roma è il motore “Best Engine of the Year” ed ecco le sue caratteristiche:
Motore: V8 turbo
Cilindrata: 3855 cm3
Potenza massima: 620 CV tra 3000 e 7500 giri/min
Prestazioni come sempre da VERA Ferrari
Velocità massima: 320 km/h
0-100 km/h: 3,4 sec.
0-200 km/h: 9,3 sec.
Dimensioni così potete vedere se vi ci sta nel garage:
Lunghezza: 4656 mm
Larghezza: 1974 mm
Altezza: 1301 mm
Peso: 1.472 kg
Rispetto alla Portofino la potenza è aumentata di 20 CV, il cambio ha una marcia in più cioè 8 ed è anche più leggero.
L’interno della Roma è stato definito V8+2 cioè due posti veri e altri due di fortuna. L’abitacolo è diviso in parti separate per pilota e passeggero quasi come sulla Monza SP2. L’idea è quella del lusso e della comodità, quindi i dettagli sportivi sono stati momentaneamente accantonati. La strumentazione è digitale compreso lo storico contagiri. I pulsanti sono tutti a sfioro, anche quello dell’avviamento messo sul volante. Per la prima volta su una Ferrari, l’attenzione si è concentrata sul bagagliaio da 272 litri che diventano 345 abbattendo i sedili dietro.
La gamma del Cavallino ora è ampia e Roma vuole essere l’auto giusta per chi desidera una Ferrari senza dare troppo nell’occhio. Comoda ed elegante è stata creata anche per sopportare le andature cittadine.
Bella, senza dubbio una vera Berlinetta all’italiana, quasi come una Maserati. Avrebbe dovuto chiamarsi Dolce Vita invece sarà eterna come la città da cui prende il nome. Cosa ne pensate della Ferrari Roma?
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Complimenti per l’articolo! Come sempre il garage sceglie delle ottime vetture da recensire e che fanno sognare!
Ho avuto un attimo di preoccupazione quando per un attimo ho temuto che l’auto si chiamasse come nome ufficiale “Dolcevita”.. e mi sarebbe parso un omaggio eccessivo all’italianità da stereotipo offerta ai clienti del medioriente.
Poi per quanto si possa dire che l’obiettivo era tanta eleganza da farla quasi passare inosservata per via della mancanza di eccessi, il risultato è stato eccellente! E sicuramente non passerà inosservata!
Articolo preciso, con informazioni che non sono state scritte altrove e che sono veramente interessanti!
Grazie!
Grazie mille The Stig! Ti immaginavo più appassionato di Ferrari come la F8 Tributo, invece noto con piacere il tuo apprezzamento per la Roma. Ciao e al prossimo commento.