Ferrari KC23

Una e una sola. Ferrari realizza il sogno di un collezionista segreto e crea la KC23. La vettura, realizzata one-off nel reparto Progetti Speciali del Cavallino, è basata sulla 488 GT3 EVO e quindi utilizzabile esclusivamente in pista. La linea della carrozzeria è stata progettata direttamente da Flavio Manzoni, che ha saputo rivestire in maniera magistrale il telaio.

Rispetto alla 488, da cui deriva, tutta la carrozzeria della Ferrari KC23 è stata modificata per renderla un’auto unica.

 

L’anteriore è un forte richiamo alle vetture Sport-Prototipo degli anni ’60, cioè la 300 P2 e P4. Il davanti ha qualcosa in comune anche con l’ultima SP3 Daytona. Il frontale è inedito: il cofano ha nuove entrate per l’aria, una griglia con linee orizzontali tipiche delle Ferrari anni ’90 e una grossa ala in carbonio sottostante. I fari sono fusi insieme in un unico tratto trasparente e illuminato. Bellissimi anche il tergicristallo, che rimane verticale come nelle vetture da gara e il ribassamento del tetto che integra i vetri laterali. La vista di lato della KC23 è completamente ridisegnata rispetto alla 488: nuove sono tutte le prese d’aria e le portiere che si aprono in verticale come sulle vetture del Toro. L’idea degli sfoghi dell’aria dietro le ruote e nella zona delle porte è grandiosa: si aprono soltanto quando si sorpassano i 40 Km/h, così da non guastare la linea dell’auto quando è ferma esposta al pubblico o sfila in un concorso d’eleganza. I vetri sono tutti a specchio per nascondere chi guida e uniformarli alla carrozzeria. I cerchi a cinque razze a stella con monodado omaggiano la tradizione Ferrari. Gli specchietti retrovisori sono stati sostituiti da telecamere.

L’enorme alettone posteriore della KC23 può essere rimosso per ragioni estetiche.

 

Dietro l’auto riprende un po’ il prototipo Mythos di Pininfarina, che si fonde con una vettura da GT3 contraddistinta dall’enorme estrattore aerodinamico. Gli scarichi sono accoppiati e sparano senza freni il sound del V8, che è libero da ogni costrizione normativa. Il cofano è lo stesso della SP3. Al posteriore si nota il grosso alettone fisso come su ogni vettura da pista che si rispetti. Il motore è il V8 3.9 litri Twin-Turbo con 600 CV e 700 Nm di coppia massima. Altri dati tecnici non sono stati comunicati, essendo la vettura in edizione speciale.

Sui profili alari della KC23 la scritta in rosso “NO STEP” come sulle auto da pista.
L’interno della Ferrari KC23 è da vera auto GT3 come la 488 EVO da cui deriva.

 

L’interno della KC23 è in puro stile racing: tutto è rimasto invariato a quello della 488 GT3 EVO da cui deriva. In mezzo, sul cielo dell’abitacolo, tre schermi sostituiscono gli specchietti retrovisori e consentono un angolo di visuale maggiore. La carrozzeria è verniciata di un grigio alluminio a quattro strati chiamato Gold Mercury ed ispirato alla lucentezza del mercurio. L’auto è stata impostata su un modello di alcuni anni fa, poiché è servito molto tempo di realizzazione ed anche per evitare disguidi nei regolamenti normativi delle corse.

Come già accaduto per la sorella Ferrari P80/C, anche questa KC23 rimarrà un esemplare unico e destinato ai circuiti. Anche voi vorreste un’automobile unica, magari realizzata dal team Special Project di Maranello? Cosa ne pensate della One-Off KC23? 

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