Prova su strada: Toyota C-HR

Toyota aggiunge nella sua gamma un piccolo SUV ed è già subito disponibile in versione ibrida.

La versione provata era la Style con motore 1.8 Hybrid da 122CV con cambio automatico e di colore grigio metallizzato.

Toyota CHR red
La carrozzeria del Toyota C-HR ha linee spigolose e moderne.

Esternamente C-HR è un SUV di piccola taglia e si avvicina molto al genere crossover. Le lettere del suo nome stanno per: Coupé High Rider ed anche Cross Hatch Roundabout; soprattutto si vuole sottolineare la forma del tetto che si raccorda al paraurti posteriore simulando quella di una coupè. Davanti è un’assoluta novità: spigoli vivi, tratti aggressivi dal gusto molto europeo che forse saranno ripresi per i futuri restyling della gamma Toyota. Lateralmente, come dicono i designer, la linea di cintura è molto alta cioè tanta carrozzeria sulla portiera e vetri molto bassi che otticamente fanno sembrare l’auto ancora più bassa. Vederla da dietro suscita subito due razioni opposte: si rimane affascinati o la si detesta. Il motivo principale del giudizio è dovuto al fatto che le forme nella parte posteriore sono “da conceptcar” e riprendono fedelmente quelle dell’ultimo prototipo esposto al Salone di Ginevra dello scorso anno.

La coda di C-HR è contraddistinta da due fari enormi che riempiono tutta la zona centrale sporgendo dalla carrozzeria in stile ultima Honda Civic. Il lunotto è piccolo e dominato da un grande spoiler, mentre la zona nella dello scarico è stato montato un paraurti che simula l’estrattore di una sportiva.

Toyota-CHR posteriore
Il lunotto posteriore è di piccole dimensioni ma la telecamera aiuta nelle manovre.

L’interno è sbalorditivo: le rifiniture sono di altissimo livello, anche nella versione entry-evel la cura è più da Lexus che da Toyota. L’abitacolo è stato pensato per giovani coppie quindi è perfetto per due, anche se il sedile posteriore è comodo e nonostante la forma spiovente della carrozzeria, la testa di chi è seduto dietro non toccherà mai il tetto. Il cielo dell’abitacolo è grigio scuro e purtroppo dà una sensazione un po’ opprimente, sarebbe stato meglio un bel tetto in vetro che migliorava l’illuminazione.  Il cruscotto è chiaro, semplice nella lettura e di tipo analogico. Nella parte centrale del cruscotto spicca il mega display dell’infotainment, lo schermo permette di visualizzare anche i flussi di ricarica batterie ed utilizzo del motore; l’immagine è interessante ma ipnotica. Una chicca tutta giapponese è l’orologio sul video che riprende la grafica delle radiosveglie anni ’90 indicando come fondo scala 12 ore, altro dettaglio curioso è l’indicatore della forza G: al volante del C-HR ci si sente un po’ come il pilota di un cacciabombardiere.

Il bagagliaio ha un’apertura ampia e sfruttabile in profondità: ci si riesce a stipare due grossi trolley, due piccoli messi sopra e un po’ di borse morbide ad occupare tutti gli spazi. Reclinando i sedili le cinture di sicurezza posteriori non intralciano lo schienale, ma si crea un gradino con il fondo del baule.

Toyota C-HR intetrno
L’interno di C-HR è dominato dallo schermo centrale di grosse dimensioni.

Come si guida il Toyota C-HR?  

La vettura parte sempre con il motore elettrico quindi nell’abitacolo, almeno per i primi cento metri, domina il silenzio più totale e ci si accorge del funzionamento dell’auto esclusivamente dall’accensione del cruscotto. La spinta della batteria è diretta quindi l’accelerazione è rapida, il cambio è inesistente perché in avanti è un monomarcia, poi c’è folle e retro. Dopo un breve tratto di strada si accende il motore benzina 1.8 da 122CV  che accompagna l’elettrico. Il propulsore, lo stesso montato sulla Prius, incrementa la spinta così C-HR diventa molto reattivo. Anche con due motori in funzione nell’abitacolo regna il silenzio che può essere rotto con il super impianto audio marchiato JBL che può sparare la musica con una qualità di suono fenomenale.

Per guidare una ibrida ci vuole una maggiore delicatezza sui pedali, l’andatura deve essere fluida quindi bisogna evitare frenate ed accelerate brusche. La frenata deve essere efficace cioè una decelerazione lenta e progressiva in maniera tale che il sistema possa ricaricare le batterie. In caso di sorpasso o se si vuole aumentare l’andatura mentre si viaggia in elettrico basta premere l’acceleratore così il motore termico si accenderà ed aumenterà rapidamente di giri con il cosiddetto effetto T-Max, un rumore tipico da scooterone che affronta una salita.

toyota c-hr grigio
Le forme da piccolo coupè distinguono C-HR dalla massa dei SUV.

Con il Toyota C-HR le grandi prestazioni non si fanno sulla strada, ma dal benzinaio, infatti i consumi medi si aggirano attorno ai 18 – 20 Km/l. Se si adotta uno stile di guida idoneo si raggiungono anche punte di 26 Km/l.

Il marchio Toyota spinge la vendita di tutte le sue vetture con il motore Hybrid, se il cliente non crede nell’elettrico e soprattutto se necessita della trazione integrale dovrà scegliere il 1.2 benzina con 116 CV. Tutte le C-HR avranno saranno disponibili solamente con il cambio automatico la dotazione di serie è ricca e dispone già di tutti i sistemi di sicurezza alla guida.

Il giudizio finale è: giovane, piccolo e futuristico la soluzione dell’ibrido è uno sguardo al futuro.

Cosa ne pensate di questo Toyota C-HR? Meglio motore benzina o ibrido?

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4 Risposte a “Prova su strada: Toyota C-HR”

  1. Da possessore ti posso dire due difetti: 1) è difficilissimo trovare un cellulare che si interfacci con mirror-link e non esiste il mirroring. Cosa che invece è ormai d serie su city car di fascia bassa. 2) non c’è un tasto fisico per passare in modalità sport. Se voglio fare un sorpasso con quella modalità lo devo programmare una decina di secondi prima in rettilineo, perché devo cercare il setting giusto coi pulsanti sulle razze del volante. Per il resto è ok

    1. Ciao Fabio, grazie per il contributo. Guidandola tutti i giorni emergono difetti e mancanze che non è possibile notare con un test drive. Sono contento che comunque sei soddisfatto del tuo acquisto. Continua a seguire il Garage del Faso.

  2. Innanzitutto complimenti per la prova su strada, completa, esaustiva e coinvolgente.
    L’auto ha una linea davvero particolare, che divide nettamente le opinioni, e a me personalmente piace molto!
    Apprezzo il fatto che Toyota continui ad utilizzare il suo motore ibrido anche su modelli “non Prius”, è il progetto C-HR risulta davvero riuscito nell’insieme.
    Trovo due considerazioni invece poco positive e che riferisco, non tanto alla vettura in sé che, ripeto, trovo riuscita, ma al concetto in generale: la prima riguarda il powertrain che ho avuto occasione di testare su Prius, i 122 cv complessivi appaiono abbastanza in affanno e viste le moli in gioco rendono il Cvt sempre un po’ più fastidioso di quanto dovrebbe.
    La seconda riguarda l’economia di esercizio: chi acquista un auto con un motore ibrido lo fa oltre che per un senso “bear friendly” [cit.] anche per garantirsi un certo risparmio.
    Le medie di 20/21/22 km/L sono certo buone ma mi stupisce che si continui a parlare di medie “sconvolgenti e strepitose” [cit. Quattroruote e altre riviste settoriali]. La spesa per 100km si aggira sui 6,5€ e a mio avviso è una cifra elevata per gridare al miracolo. Da possessore di un TGI gruppo VW ottengo prestazioni brillanti a fronte di una spesa più che dimezzata. Ora, capisco che il futuro nel medio-lungo termine sia “elettrico”, ci sta e lo capisco; ma credo che l’ibrido “non plugin” sia allo stato attuale un po’ troppo sopravvalutato in termini di piacere di guida, prestazioni ed economicità.

    Detto ciò, CH-R è una vettura davvero molto buona e che se mi trovassi nella condizione, acquisterei con molta probabilità.

    Bell’articolo davvero!! Continua così!

    1. Ciao The Stig grazie mille per il commento e complimenti per essere sempre sul pezzo ad ogni mio articolo. Il tuo ragionamento non fa una piega: effettivamente energie alternative come GPL o metano possono essere una valida alternativa anche all’ibrido. La soluzione del motore termico con l’elettrico non sarà mai la salvezza del nostro pianeta visto che con l’ibrido ci sono comunque emissioni e soprattutto lo smaltimento delle batterie è un grosso problema. Venendo all’impressione sulla vettura concordo a pieno che C-HR resta comunque valido sia come linea che come tecnologia ed è qualcosa che si distingue dalla massa. Complimenti per la costanza con cui segui Il Garage del Faso.

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