
Anche quest’anno si è corso il Rally di Como, valido per il campionato italiano WRC, giunto alla 33° edizione.
Ho seguito di persona la tappa da Sormano a Nesso, un percorso tutto in discesa, in picchiata tra le curve, davvero impegnativa.

Mi sono messo sull’ultimo tornante prima dell’arrivo in posizione rialzata, per avere una visuale ampia, (si sentiva anche l’odore dei freni delle auto, d’altronde sono stati messi a dura prova). Le macchine in gara sono di moltissimi modelli e di vario genere: dalle piccole Peugeot 106 e Renault Clio alle più grosse Mitsubishi Lancer EvoX e Subaru Impreza.
Sono rimasto stupito da due macchine: la Ford Fiesta e La Suzuki Swift.

La prima piccola e agile: una valida alternativa alla sorella Focus, sicuramente più maneggevole, come insegna Ken Block.
La seconda è una giapponese è moooolto cattiva, la linea si presta tantissimo a essere trasformata in rallycar e anche le prestazioni sono di tutto rispetto.
Purtroppo la vettura n. 26 guidata da Spataro ha avuto un incidente, fortunatamente senza conseguenze per l’equipaggio, prima dell’intermedio 3, quindi le auto successive sono passate in trasferimento e non con la solita andatura da gara.

La migliore? Sicuramente la Regina! Cioè la Lancia Delta, troppo giovane per correre tra le auto d’epoca, ma ancora aggressiva per tener testa alle vetture attuali.
Ho apprezzato la scelta di far correre anche le auto storiche tra cui alcune Porsche 911 e una Fiat 131 Abarth, un vero mostro da strada, superstite di quel periodo in cui la Fiat produceva ancora vetture serie.

L’organizzazione quest’anno ha deciso di correre due volte ogni tappa, soffocando un po’ quella che secondo me è la magia del rally.
Il rally è una disciplina molto affascinante perché il pilota affronta sempre percorsi nuovi con cui non si è mai misurato. Differentemente nelle gare in pista, se il pilota non impara subito il percorso, può recuperare durante i numerosi giri di gara.

La cosa che mi ha fatto sorridere è stata la vettura 00, cioè una delle apripista che hanno il compito di verificare le condizioni del tracciato controllando che il pubblico sia in posizione di sicurezza, era una C4 Cactus.

Di solito questa vettura apripista è guidata da persone che hanno buone capacità rallistiche e unito a un ritmo di guida piuttosto elevato, sarebbe stata più adatta una vettura sempre di serie, ma un pochino più piccante tipo Audi S1, Bmw M3 o Mini Countryman S. Pensate che nel 2008 la vettura 0 era una Mitsubishi Lancer EvoX.

La Regina del rally rimane la Lancia Delta, non a caso è l’auto che ha vinto più competizioni. Qual è secondo voi la migliore vettura rally? Che cosa scegliete fra rally, pista o fuoristrada?
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