Lamborghini Countach LPI 800-4

“Countach!” esclama la guardia giurata della Carrozzeria Bertone mentre aiuta a sollevare il telo che copre il prototipo insieme all’ingegner Stanzani, progettista dell’auto, arrivato clamorosamente in ritardo all’appuntamento con Bertone e Gandini, il designer.

Stanzani pensa che questa esclamazione sia il nome della nuova vettura, invece si tratta di un’espressione di stupore, tipica del dialetto piemontese, traducibile in “mamma mia!”.

Ecco la nuova Countach: le forme restano quasi invariate a quelle del passato.

Con questo piccolo aneddoto è iniziata la storia di uno dei modelli più iconici della casa di Sant’Agata: la Countach. Oggi, dopo cinquant’anni, Lamborghini gli rende omaggio con la LPI 800-4. La sigla è subito spiegata: LP è longitudinale posteriore cioè la posizione del motore, I sta per ibrido, 800 sono i cavalli di potenza e 4 indica la trazione integrale. La potenza del motore è raddoppiata rispetto a cinquanta anni fa e la base di partenza, per questa vettura, è sempre l’Aventador.

La scritta Countach in basso a sinistra riprende quella del primissimo prototipo.

Davanti la LPI 800-4 riprende fedelmente la storica Countach: stesso cofano anteriore e stessi fari rettangolari, purtroppo per la sicurezza dei pedoni non è stato possibile installare i mitici proiettori a scomparsa. Bellissima l’idea della scritta del modello in basso a sinistra proprio come sul primo prototipo originale. Lateralmente è un puro omaggio al vero tratto Gandini, quella famosa linea della carrozzeria, che è stata l’inizio di tutte le supercar e forma distintiva di tutte le Lamborghini. I passaruota restano sempre col motivo a esagoni, identiche anche le prese d’aria naca sulle portiere come quelle poste dietro ai finestrini che servivano per raffreddare i radiatori. Purtroppo i cerchi non sono più come quelli del passato poichè i freni di oggi hanno bisogno di prendere più aria.

Le due Countach viste dall’alto: non sembrano essere trascorsi quasi cinquant’anni.

Dietro nella zona dei fari, purtroppo, è molto simile alla Sián. Restano gli stessi dell’originale Countach i quattro scarichi che sparano alla vecchia maniera il rombo del V12. Un bellissimo lavoro è stato fatto con l’estrattore che è mascherato proprio come ai tempi in cui non esistevano ancora gli estrattori aerodinamici. Il cofano motore riprende la forma di quello delle prime Countach soprannominate periscopiche perchè avevano un ribassamento del tetto per aumentare la visibilità dallo specchietto retrovisore. Come già visto sulla Sián la porzione di tetto vetrata può essere regolata in trasparenza.

L’interno resta quello dell’Aventador, avrebbero potuto osare di più.

All’interno si accede tramite le mitiche portiere ad apertura verticale presentate per la prima volta sulla Countach e poi segno distintivo di tutte le Lamborghini di alta gamma. L’abitacolo è lo stesso dell’Aventador tranne le scritte commemorative e la grafica del display che riprende quella con gli elementi circolari della storica Countach. Sotto al cofano c’è un V12 da 780 CV che arrivano a 814 con l’aiuto dell’elettrico. Lo 0-100 è coperto in 2,8 secondi e la velocità massima è 355 Km/h.

La vista posteriore è una versione moderna della storica Countach. I quattro scarichi sono in posizione perfetta.

Le Countach LPI 800-4 saranno 112 tutte già vendute a 2 milioni e 10 mila euro l’una. Molti saranno contrari al rifacimento della Countach, ma questo ci fa capire quanto era futurista questa auto 50 anni fa, infatti è bastato solo attualizzarne alcuni dettagli mantenendo invariata la linea originale.

La foto di confronto è d’obbligo Countach rimane sempre un’icona di stile.

Cosa ne pensate di questo tributo di Lamborghini alla Countach? E’ giusto attualizzarla dopo cinquanta anni, per renderle omaggio, oppure è meglio lasciarla emblema del passato?

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