Ferrari a partire dal suo 30° anniversario nel 1980 con la mitica 288 GTO, ha celebrato ogni decennio con un modello commemorativo. Per l’ottantesimo anniversario, ha dato vita al progetto F250, creando la F80.

Alcuni esemplari della SF90 XX Stradale e XX Spider erano ancora disponibili al momento del lancio poichè i clienti più facoltosi attendevano questa nuova supercar. Il nome F80 non ha bisogno quindi di spiegazioni e si va ad aggiungere all’elenco delle cosiddette Glorie Ferrari: 288 GTO, F40, F50, Enzo(F60), LaFerrari(F70).

La base e le tecnologie della F80 derivano direttamente dalla 499P che ha vinto l’ultima gara di Le Mans. Davanti spicca l’S-Duct, il buco a tasca, che ormai ben conosciamo, studiato per tenere la vettura aerodinamicamente schiacciata a terra. I fari sono uniti otticamente dalla fascia nera, un elemento recentemente introdotto sulla 12Cilindri. Ho apprezzato questo particolare come richiamo alla 365 GTB “Daytona” ma non vedo la necessita di riproporlo sulla F80, che, se dovessi acquistarla, ordinerei completamente nera.
Di lato l’abitacolo è tutto raccolto e molto ribassato come su una vettura sport prototipo, le portiere si aprono in alto e ruotando verso l’esterno, come avveniva sulla LaFerrari, per favorire l’ingesso e l’uscita del pilota minimizzando la larghezza del brancardo. L’interno è stato chiamato 1+ cioè tutto incentrato verso chi guida con un display dalle informazioni strettamente necessarie ed un volante piccolissimo con i pulsanti fisici quasi da Formula Uno. Il passeggero è seduto più arretrato su un guscio di carbonio con le cinture di sicurezza e lo schienale che sono praticamente il rivestimento interno della vettura; una soluzione mai vista su un’auto omologata alla circolazione.

Il cofano posteriore è chiuso, tranne che per sei prese d’aria (come il numero dei cilindri) e la griglia superiore elemento caratteristico che accompagna le supercar dalla Miura in poi. La parte posteriore è stata progettata e costruita intorno all’enorme estrattore che occupa gran parte di spazio sul retro. Lo scarico è unico e centrale; sopra il cofano c’è l’alettone posteriore che ricorda vagamente la F50. E’ il ritorno dell’aerodinamica fissa sulle supercar. L’ala ha comunque una regolazione in incidenza sulla base della velocità: a 250 Km/h schiaccia la vettura a terra con 1.050 Kg. Come ho già detto per la 12Cilindri, io che sono uno storico nostalgico dell’Auto, dietro non l’avrei fatta così: mi mancano i quattro scarichi tondi a coppie che avrei mantenuto, lasciando questi “nuovi” alla Purosangue come del resto i fari avrei lasciato sempre i quattro tondi classici che avrebbero dato quel tocco in più di tradizione.

Purtroppo il classico V12 Ferrari si è dimezzato ed ecco le sue caratteristiche:
Motore: V6 turbo
Cilindrata: 3000 cm3
Potenza massima: 900 CV + 300 CV dati da 3 motori elettrici per un totale Powertrain di 1200 CV
Prestazioni come sempre da VERA Ferrari
Velocità massima: 350 km/h
0-100 km/h: 2,15 sec.
0-200 km/h: 5,75 sec. SPAVENTOSO
Dimensioni così potete vedere se vi ci sta nel garage:
Lunghezza: 4.840 mm
Larghezza: 2.060 mm
Altezza: 1.140 mm
Peso: 1.525 kg
Un altro difetto della F80 è la mancanza delle sottili linee nere che sottolineano le giunture della carrozzeria in tutte le Glorie Ferrari come anche le piccole frecce coniche derivate da vecchi modelli Fiat. Sono questi tutti dettagli che, a mio avviso, accentuano un concetto distintivo di élite nel mondo delle sportive con il Cavallino.

Non vedo l’ora di vederla dal vivo, per poterla elogiare rapito dalla sua bellezza oppure per criticarla, se non si rivelerà all’altezza della leggenda Ferrari. Cosa ne pensate della Ferrari F80?
Se l’articolo ti è piaciuto, condividilo su Facebook e metti il like sulla pagina de Il Garage del Faso.