Un Capolavoro! L’ultima nata del Cavallino è veramente un’auto pazzesca. La nuova Ferrari F8 Tributo è il compimento del famoso “progetto Dino” risultato di anni di studio a Maranello. I tecnici Ferrari volevano riportare sotto al cofano un buon motore V8 e ci sono riusciti alla grande.
Il nome è semplice: F come Ferrari, 8 come i cilindri e Tributo per l’omaggio a grandi vetture del passato come ad esempio la F40 a cui si ispira in alcuni dettagli stilistici. La base di partenza utilizzata sembra essere la SP38 Deborah Kessel.

Il frontale nella forma della parte bassa somiglia un po’ ad auto del passato come la F40. Davanti spicca l’S-Duct, il buco a tasca lanciato sulla 488 Pista studiato per tenere la vettura aerodinamicamente schiacciata a terra. I fari sono tutti nuovi, forse troppo allungati, ma servono ad integrare due prese d’aria. Di lato nulla cambia: la F8 Tributo segue lo stile 360 Modena riprodotto dal 1999. I cerchi ritornano quelli con le cinque razze a stella diventati famosi sulla F50. La parte dietro è stata completamente ridisegnata le linee riprendono a tratti la 812 Supefast, finalmente i fari sono di nuovo quattro come le Ferrari del passato, una caratteristica riportata su tutti nuovi modelli del Cavallino. Il vero tributo alla F40 è la copertura del motore realizzata in Lexan, materiale plastico trasparente, con addirittura le stesse fessure.

La principale novità è chiaramente il motore tanto da meritarsi il titolo di “Best Engine of the Year” ed ecco le sue caratteristiche:
Motore: V8 – 90° turbo
Cilindrata: 3902 cm3
Potenza massima: 720 CV a 8000 giri/min
Prestazioni come sempre da VERA Ferrari
Velocità massima: 340 km/h
0-100 km/h: 2,9 sec.
0-200 km/h: 7,8 sec.
Dimensioni così potete vedere se vi ci sta nel garage:
Lunghezza: 4611 mm
Larghezza: 1979 mm
Altezza: 1206 mm
Peso: 1.330 kg


Rispetto alla 488 GTB il peso scende di 40 Kg, a tutto vantaggio dei consumi anche se per una Ferrari non è di fondamentale importanza. Dentro sono stati modificati pochi dettagli come il volante rimpicciolito e le palette del cambio allungate. Davanti al passeggero c’è l’ormai famoso display che riporta i dati di guida: velocità, giri e marcia inserita per condividere con pilota le prestazioni di questa F8 Tributo. L’optione RACE (FDE+) del Manettino è stata parametrata per essere ancora più permissiva e far avvicinare il guidatore a quella che è un’auto da corsa, ma riducendo drasticamente il tempo di intervento dei controlli. Ferrari vuol far in modo che la tecnologia riprenda le redini di un Cavallino quando chi è al volante si trova in difficoltà perchè si è fatto prendere troppo la mano.

Nel 2002 ci stupivamo per i 660 CV del motore V12 della Enzo, oggi la F8 Tributo ha 720 CV con un V8. Qualche anno fa da zero a 100 Km/h in 7,5 secondi era sensazionale, la F8 Tributo li impiega per arrivare a 200 Km/h. Un Capolavoro!
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