Ferrari quando mette le mani sulla Berlinetta V12 anteriore sa che deve dare il massimo quindi Flavio Manzoni esordisce con una vettura iconica. Nome è il più semplice, diretto e di impatto che ci possa essere: 12Cilindri. L’ispirazione della carrozzeria è molto americana: quella 365 GTB “Daytona” del 1968.
L’anteriore è pulito, netto e verticale ma nello stesso tempo proiettato e impetuoso verso la strada. Qualunque sia il colore dell’auto resterà sempre quella fascia nera a congiungere i fanali. L’aerodinamica frontale è completamente celata tranne che per i passaruota arrotondati che richiamano, in un’eco di sportività, le prime Ferrari della storia. A guardarla oggi la 812uperfast sembra indietro anni luce pur essendo comunque attualissima. Di lato la 12Cilindri è muscolosa e tesa: bellissima la piega nella carrozzeria mi ricorda molto quelle di Touring Superleggera o della Ferrari Portofino. Colpo di genio è la linea che partendo dal faro si prolunga oltre la ruota davanti. Lateralmente si nota soprattutto il cofano anzi, pardon Cofango che non resta mai troppo piatto. Finalmente per la presentazione arrivano bei cerchi con lo storico cinque razze Ferrari ma sdoppiato per ragioni aerodinamiche con una doppia finitura di materiale.
L’abitacolo presenta una configurazione ‘tutto dietro’, con i sedili posizionati sull’asse posteriore. Il posteriore, invece, è completamente nuovo e sembra uscito da un concept car: il vetro si fonde con due placche nere che, senza soluzione di continuità, chiudono la linea fino agli angoli, creando un effetto monocromatico elegante. L’ala del posteriore è un po’ a palpebra ed ha funzione attiva: alzandosi in base alla velocità oltre ai 60 Km/h fino ai 300. Dietro, io che sono uno storico nostalgico dell’Auto, non l’avrei fatta così: mi mancano i quattro scarichi tondi a coppie che avrei mantenuto, lasciando questi “nuovi” alla Purosangue come del resto i fari avrei mantenuto sempre i quattro tondi classici che avrebbero dato quel tocco in più di tradizione.
Pezzo forte si chiama appunto “DodiciCilindri” ed ecco le sue caratteristiche:
Motore: V12 aspirato
Cilindrata: 6496 cm3
Potenza massima: 830 CV a 9250 giri/min
Prestazioni come sempre da VERA Ferrari
Velocità massima: 340 km/h
0-100 km/h: 2,9 sec.
0-200 km/h: 7,9 sec.
Dimensioni così potete vedere se vi ci sta nel garage:
Lunghezza: 4.733 mm
Larghezza: 2.176 mm
Altezza: 1.292 mm
Peso: 1.560 kg mm
Una novità su un motore aspirato è il cambiamento della coppia in base alla velocità e alla curva di coppia in ogni singola marcia. Per la prima volta su un’auto del Cavallino troviamo i freni brake by wire: la centralina è scollegata dalle pompa dei freni per diminuire il peso. Rispetto alla Superfast il passo si è accorciato ulteriormente e grazie alle ruote tutte sterzanti, già presenti, aumenta l’agilità in curva.
La Ferrari non smette mai di stupire e, con la sua ultima creazione, ha introdotto una serie di innovazioni che ridefiniscono il concetto di performance. Dentro troviamo il volante piccolo e modernizzato: l’unico comando reale resta sempre Il Manettino. Avrei lasciato comunque il contagiri fisico come segno distintivo. Abbiamo imparato ormai che il cambio simula la griglia dei manuali anni ’70-’80. I sedili, pur mantenendo una struttura semplice, sembrano incredibilmente comodi, avvolgendo gli occupanti con un’accogliente sensazione di sportività. L’abitacolo si divide in 3 parti separati di schermi: uno davanti al pilota per la guida, uno sul tunnel centrale per tutto l’infotainment e davanti al passeggero che incorpora principalmente i dati più emozionali. Per la prima volta nella storia Ferrari viene presentata insieme anche la versione aperta Spider a partire da € 435.000 o la normale chiusa € 395.000.
Bella: specialmente davanti e laterale il voto mio è 10, dietro purtroppo è disomogenea quindi non vado oltre il 7. L’importanza di questa automobile è quello che ha sotto il cofano e soprattutto la mancanza di aiuti elettrici. Il nome è azzeccatissimo e indimenticabile. Cosa ne pensate della Ferrari 12Cilindri?
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