Concorso d’Eleganza Villa d’Este 2015

Anche quest’anno nel weekend del 23/24 maggio si è svolto a Cernobbio, paese sul Lago di Como, il Concorso di Eleganza di Villa d’Este. La manifestazione è un’esposizione di auto storiche alla quale da alcuni anni si sono aggiunti prototipi e conceptcar.

La vincitrice del concorso tra le auto storiche è stata una Ferrari 166 MM, vettura tra le prime stradali realizzate dalla casa automobilistica del Cavallino. La carrozzeria è stata disegnata e realizzata da Touring. Questa auto è appartenuta a Gianni Agnelli ecco perchè su questa Ferrari ha sfilato, durante l’esposizione di sabato, il nipote dell’Avvocato l’eccentrico Lapo Elkann.

Lo spirito di questa manifestazione sin dal 1929 è quello di premiare il futuro e le novità dal mondo dell’auto ecco perchè il mio interesse và soprattutto alle conceptcar.

La vittoria come miglior concept sel’è aggiudicata la Bentley EXP 10 Speed Six: vettura che abbina al suo motore termico sei cilindri un motore elettrico. Le linee della carrozzeria e la soluzione di motorizzazione ibrida anticipano quello che potrebbero essere introdotte sulle future Bentley.

Bentley EXP 10 Speed Six
Bentley EXP 10 Speed Six

La Carrozzeria Touring Superleggera espone la Berlinetta Lusso: l’auto vista dal vivo conferma la sua eleganza raffinata sia nella linea che nella cura dei particolari. La piega laterale della carrozzeria che corre lungo tutta l’auto è stata battuta a mano e riprende quella della Ferrari 166 MM vincitrice tra le auto d’epoca. Rispetto a quando era esposta al Salone di Ginevra sono stati aggiunti nella mascherina frontale una coppia di fari tondi.

Touring Berlinetta Lusso
Touring Superleggera Berlinetta Lusso

Aston Martin lancia la provocazione esponendo DBX, il crossover che evita il concetto di SUV proponendo una vettura Gran Turismo tipica di Aston con l’assetto rialzato. Anche questa è spinta dall’unione di un moltore benzina ed uno elettrico.

BMW, giocando in casa, espone 3.0 CSL Hommage, omaggiando la Bmw 3.0 CSL degli anni ’70: spicca subito per il colore un verde lime acceso battezzato…Golf Yellow? Appendici aerodinamiche molto spinte e fari a led che si illuminano a X proprio come gli adesivi che venivano applicati sui fari delle auto da rally e gran turismo del passato. Il volante perde la sua forma tonda e diventa quasi una cloche di un aereo. La fibra di carbonio si fonde al legno del cruscotto. Alla spinta del motore benzina si unisce un turbo elettrico generato dalle batterie poste dietro ai sedili.

BMW 3.0 CSL
BMW 3.0 CSL Hommage

La Carrozzeria milanese Zagato, come da tradizione presenta al pubbico del Concorso una supersportiva: la Mostro. Basata su meccanica Maserati riprende quella che era la Maserati 450 S detta Monster del 1957. Questa Mostro perde un po’ quelle che sono le caratteristiche tipiche della linea Zagato manca infatti la coda tronca del posteriore e le famose due gobbe sul tetto pensate per lasciar lo spazio dei caschi dei passeggeri ribassando comunque il tetto. L’auto, a parte le sue prestazioni, non mi convince molto perchè ha una carrozzeria già vista e lanciata sulle inglesi TVR. La scelta del colore nero è poco indicata per i prototipi poichè tende a coprire le linee ed è preferibile secondo me utilizzare una tonalità differente per esaltarne le forme. Questa macchina è però una vera sportiva cattiva che si trova più a suo agio tra i cordoli di un circuito piuttosto che sulle strade.

Zagato Mostro
Zagato Mostro Maserati

Il miliardario americano James Glickenhaus ha esposto SCG 003 l’auto pensata e realizzata apposta per le gare in pista, ma che modificando alcune componenti della carrozzeria può circolare sulle strade. E’ incredibile pensare che oggi si possa raggiungere un circuito, gareggiare e rientrare alla base utilizzando la stessa auto come si faceva negli anni 40/50. Glickenhaus è un grande collezionista di vetture del Cavallino e possiede modelli rarissimi tra cui la Pininfarina Ferrari Dino Competizione del 1965. Nel 2006 si fece realizzare da Pininfarina una vettura one-off la Ferrari P4/5 by Pininfarina, la vettuta è stata autorizzata dalla casa di Maranello ed è basata sulla Ferrari Enzo. Nel 2012 Glickenhaus, entusiasto della sua P4/5 e con tantissima voglia di correre in pista decise di far costruire la Ferrari P4/5 Competizione M Hybrid, ibrida perchè montava un sistema di Kers simile a quello delle Formula Uno: la LaFerrari era forse in progetto, ma lo scandalo di una vettura Ferrari Ibrida con l’utilizzo del nome “Ferrari” e dei Cavallini senza consenso, si racconta fece andare su tutte le furie i vertici di Maranello.

Glickenhaus ora vede relizzato il suo sogno: una vettura indipendente la SCG 003 nata dalle stesse persone che hanno creato le P4/5. L’auto non rimarrà un esemplare unico, ma verrà prodotta in piccolissima serie e su richiesta di chi vuole avere un bolide da pista utilizzabile anche in strada e che ricordi nelle forme della carrozzeria le supercar del passato.

SCG 003
Capolavoro di carbonio la SCG 003

Mr. Glickenhaus è una persona molto cortese, si ferma a parlare con tutti e sempre stando attorno alla sua vettura è pronto a rispondere a domande dei visitatori con cortesia rara in persone che se godono di un po’ di fama tendono a non mescolarsi tra la folla e i curiosi.

 

Lamborghini per la prima volta espone ufficialmente una conceptcar al Concorso d’Eleganza e lo fa a casa di BMW, la manifestazione infatti è patrocinata dalla casa automobilistica tedesca. Lamborghini, come al solito vuole provocare e lo fa con il prototipo Asterion. L’ibrida da 910 CV totali, vista dal vivo, è ancora più somigliante alla Miura, presente anche lei alla sfilata in versione SV. Asterion è imponente, le dimensioni e il telaio sono quelle della Aventador ma la linea della carrozzeria, che è molto proporzionata, la fa somigliare a Huracán, la piccola della casa del Toro. Da Huracán arriva il motore benzina con 610 CV, anche se per tutto l’arco del Concorso, Asterion si muoveva esclusivamente in modalità elettrica così da stressare e testare il sistema di batterie. E’ incredibile vedere una supersportiva andare senza il rombo del motore, sentendo solo il rotolamento delle ruote.

Ho avuto la possibilità di parlare con Filippo Perini il capo dello stile Lamborghini con cui ho palato sia degli splendidi capolavori Lamborghini sia del design automobilistico in generale. Ecco alcune parti della conversazione.

Per il pubbico Asterion ha una linea della carrozeria è troppo elegante, viene apprezzato l’omaggio a Miura, ma i clienti preferiscono forme aggressive ed estreme in stile Countach o Veneno. Sarà difficile l’ingresso di una Gran Turismo tra le future vetture del Toro.

Il SUV c’è ed è già pronto, gli ordini sorpassano quasi quelli della Huracán, la moda del SUV unita alla sensazione di sicurezza nell’avere una posizione di guida alta e dominante sulla strada sono le richieste principali dei clienti.

Dal 2020 tutta la gamma Lamborghini verrà convertita all’ibrido per rispettare le severe norme anti-inquinamento.

Lamborghini Countach
Lamborghini Countach LP400 “Periscopica”

Oltre all’onore di stringere la mano che ha disegnato le attuali auto del Toro, sono riuscito a salire su Asterion sedendomi al posto di guida di una concept car che per ora resterà unica. All’interno mi ha colpito il forte odore della pelle e quanto sia un mix di eleganza e sportività l’abitacolo. Le rifiniture erano impeccabili, nulla è stato asciato al caso o estremizzato come sui prototipi si tende a fare, quindi si può presupporre che molte componenti si potranno vedere in futuro replicate su altri modelli.

Come di consuetudine c’è stata l’asta di alcuni gioielli a quattro ruote tra cui spiccava per la sua bellezza una Ferrari 250 GT SWB California Spider, carrozzata da Scaglietti del 1961, che però non ha trovato un acquirente poichè le cifre offerte non erano sufficienti all’aquisto. Grande successo per una parte delle cosiddette Glorie Ferrari: Ferrari 288 GTO del 1985 venduta a 1,904 milioni di euro, la F40 venduta a 1,008 milioni, una F50 del ’96 1,232 milioni e una Enzo del 2002 venduta a 1,260 milioni. Alla lista mancavano l’inestimabile 250 GTO e la nuova LaFerrari. E’ incredibile pensare che una Enzo in 13 anni abbia raddoppiato il suo valore. Nel 2002 veniva venduta a 660 mila euro, che equivalevano a 1000 euro per ogni cavallo del suo motore mentre oggi vale 1,2 milioni di euro. L’esemplare all’asta era di colore giallo Modena, appartenuto al Museo Ferrari, ma chi si trova un’auto del genere in garage è consapevole che il suo valore possa crescere ancora di più.

glorie ferrari
288 GTO, F40, Enzo, F50

Magari è per questo che una 458 Speciale A praticamente nuova perchè del 2015 è stata venduta a 515.200 euro. Il prezzo dei 499 esemplari prodotti e già assegnati non è mai stato rivelato, ma se si pensa che la versione “chiusa” cioè la 458 Speciale costava 265 mila euro si intuisce che chi ha venduto la versione Aperta all’asta ha fatto un affare o forse tra alcuni anni, visto il raddoppio del valore della Enzo, bisognerà dire che l’affare l’ha fatto chi l’ha comprata.

Bellissima la Lancia Stratos in versione stradale, battuta per 431.200 euro, cattiva in ogni spigolo della sua carrozzeria e dipinta in uno scandaloso, per l’epoca 1971, verde salamandra. L’avrei comprata volentieri insieme alla Lamborghini Miura SV.

stratos stradale
Lancia Stratos stradale

Una Stratos, in versione rally con livrea Alitalia era presente al Concorso e il suo assordante rombo all’accensione ha interrotto per alcuni secondi la conversazione tra me e Filippo Perini, entrambi rapiti prima dalla musica del motore e poi dalla bellezza della linea Bertone. La Lancia era a decine di metri da noi, è buffo pensare che tra alcuni anni, se le supercar saranno elettriche come Asterion, non ci accorgeremo più della presenza di un bolide a quattro ruote nemmeno se ci passerà accanto a pochi centimetri.

Lancia Stratos Rally Alitalia
Lancia Stratos Rally livrea Alitalia

Durante la filata davanti alla giuria una stranissima auto la Panther 6, non si è potuta fermare a causa di fumo dal motore e un principio di incendio. Il mio pensiero è andato subito ad Arturo Merzario, presente anche lui all’evento, molto pratico in fatto di auto incendiate avendo salvato il pilota Niki Lauda dalle fiamme della sua Formula Uno. La Panther 6 chiamata così per le sei ruote disposte quattro davanti sterzanti e due dietro come sulla Tyrrell F1 anni 70. Gli esemplari circolanti di Panther 6 sono solo due, per fortuna erano tutti dotati di un un impianto automatico antincendio di estinzione che spero abbia funzionato. Il sistema serviva a raffreddare il grosso motore Cadillac da 8’100 di cilindrata.

La cosa più bella di questo Concorso è la possibilità di avviccinarsi tantissimo alle vetture e anche in alcuni casi di poterle toccare. Vederle accese e sfilare davanti alla giuria poi è di gran lunga meglio che vederle ferme come in un salone dell’auto.

Sempre tante auto da sogno al Villa d’Este: non ci resta che aspettare il 20 – 22 maggio 2016.

Eravate presenti al Concorso d’Eleganza Villa d’Este? Meglio le vetture storiche del passato o le conceptcar? L’elettrico sulle auto si avvicina sempre di più, rimpiangeremo il rombo del motore?

 

 

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