E’ stata una delle vetture più ammirate al recente salone americano di Detroit ed è l’Alfa Romeo 4C Spider, versione a cielo aperto della piccola sportiva italiana.
Alfa Romeo, finalmente alcuni anni fa ha deciso di unire alla sua gamma formata esclusivamente da MiTo e Giulietta una vera sportiva italiana cioè la 4C. La sigla 4C sta per 4 cilindri quelli che sono montati nel motore posizionato centralmente, inoltre il nome si ispira a vetture storiche Alfa degli anni trenta, quaranta e duemila cioè la 8C , la 6C e la 8C Competizione.
La vettura è stata presentata in veste di concept già nel 2011, annunciandone subito la produzione, gli ordini delle prime auto non tardarono ad arrivare ma ci furono numerosi impedimenti meccanici tra cui complicazioni ai freni, problemi di surriscaldamento ed altri difetti che per un auto del genere cioè che non ha particolari sistemi all’avanguardia, dovrebbero essere sviscerati in fase di progetto. Il problema reale è stato che nessuno stabilimento poteva ospitare la produzione, così si è decisa una collaborazione con Maserati, per aprire una catena di montaggio negli stabilimenti di Modena.
Le prime 4C sono state consegnate soltanto nel 2013 tra la rabbia dei clienti che da due anni avevano versato anche un acconto per averla.
Il motore 4 cilindri è montato in posizione centrale-posteriore. La cilindrata è di 1750 cm³ con una potenza di 241 CV, la velocità massima è 255 km/h con una accelerazione da 0 a 100 km/h in 4,5 secondi.
Il cambio è a doppia frizione sequenziale con i comandi dietro al volante. La trazione è posteriore e le mappature sono gestite tramite il classico manettino Alfa Romeo DNA.
Il telaio è in fibra di carbonio è stato realizzato dalla Dallara, azienda italiana leader nella produzione di auto da competizione che aveva progettato anche quello della KTM X-Bow.
La carrozzeria è stata disegnata con la collaborazione di designer italiani; il team è stato diretto da Marco Tencone, responsabile del Centro Stile Alfa Romeo e Lorenzo Ramaciotti supervisore generale per lo stile del gruppo Fiat-Chrysler.
La linea è molto bella tipica di un coupè due posti secchi col motore posteriore, un bel compromesso tra eleganza e sportività ma linee e soluzioni tutte già viste su molte vetture tra cui la Lotus Elise…del 1996.
L’elemento più creativo di questa auto sono senza dubbio i fari anteriori, i proiettori alogeni sono montati singolarmente e impiantati in un pannello di materiale plastico composito, che volendo può essere sostituito da uno in fibra di carbonio con i led. Purtroppo questi bellissimi fari, a causa delle critiche ricevute e soprattutto per rispettare le normative americane sulla sicurezza, vengono sostituiti da più tradizionali fari carenati.
L’interno è essenziale, i due posti secchi e il cruscotto spoglio ricordano che si è alla guida di una vettura che vuole essere anche un’auto quasi da cosa. Dietro il volante spicca il quadro strumenti scenografico e totalmente digitale, ma i materiali e le rifiniture non sono all’altezza di una piccola top di gamma Alfa.
Le manopole del sistema di riscaldamento sono le stesse della Fiat Punto-Alfa MiTo e la zona del tunnel centrale, dove sono messi i comandi: del DNA, della regolazione degli specchietti retrovisori e degli alzacristalli elettrici è soltanto un pannello in materiale plastico sul quale sono fissati i pulsanti senza nessuna funzionalità ergonomica o logica di disposizione.
A marzo del 2014 è presentato un prototipo scoperto della 4C chiamato 4C Spider. Il nome è stato scelto in onore dell’Auto made In Italy scoperta, infatti, la parola spider è scritta all’italiana e non correttamente spyder in inglese, ma questo “errore” di scrittura è apparso per la prima volta sulla l’Alfa Romeo 6C 1500 Sport Spider nel lontano 1928 e ha da sempre accompagnato le vetture italiane a due posti totalmente aperte.
La 4C non è una spider ma la sua carrozzeria è di tipo targa, perche non è totalmente decappottabile ma ha soltanto il tettuccio che si può togliere purtroppo la scelta impropria del nome indica una bassissima conoscenza delle varie tipologie di auto che poco si adatta al marchio italiano sportivo più storico. Per ora il tetto sarà in tela, prossimamente si potrà avere come optional un pannello in fibra di carbonio (o materiale plastico simil-carbonio).
La presentazione ufficiale della 4C scoperta è avvenuta al recente salone di Detroit, rispetto alla versione chiusa sono stati modificati alcuni dettagli, cambiati i vetri sostituendoli con alcuni più sottili per un risparmio di peso e aggiunte nuove tinte per la carrozzeria.
La novità più interessante è la possibilità di sostituire i due tubi singoli laterali con un unico scarico centrale doppio. Il sound dello scarico può essere aumentato montando il terminale realizzato in collaborazione con Akrapovič, azienda leader nelle marmitte motociclistiche sta sviluppando bei prodotti anche in campo automobilistico e assicura di poter viaggiare sulla 4C Spider senza tetto ascoltando meglio il suono del piccolo 4 cilindri.
L’Alfa Romeo ha utilizzato, sia durante la presentazione al pubblico, sia sul sito ufficiale un esemplare di Alfa Romeo Tipo 33 Stradale del 1967 quale fonte di ispirazione e spesso paragone della 4C. La Tipo 33 Stradale penso sia una delle cinque Auto migliori della storia e ogni confronto o riferimento con lei decade.
Nonostante tutto non mi sento di bocciare la 4C, anzi tra alcuni anni penso che si parlerà di lei come un modello che è riuscito a far tornare l’Alfa Romeo agli splendidi fasti sportivi del passato.
Che opinioni avete sulla 4C? La versione “Spider” vi piace molto di più della Coupé? Sarebbe meglio avere la possibilità di scegliere tra una vesione più stradale e una più pistaiola della 4C? Cosa ne pensate del confronto con la Tipo 33 Stradale?
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Ciao! Articolo bello e completo come sempre, dettagliato e tecnico nei punti giusti.
Mi trovo in accordo completo con la tua valutazione dell’auto che traspare ampiamente tra le righe del pezzo.
L’Alfa Romeo nell’epoca 2010–> non poteva permettersi di produrre un prodotto migliore..
Detto ciò, aggiungerei che un veicolo che supera abbondantemente i 50k€ NON PUÒ permettersi di presentare caratteristiche simili alla Alfa 4C.
Sull’altare della leggerezza i designer/tecnici hanno deciso di sacrificare…tutto!
Dalle soluzioni tecniche, al motore di “seconda mano”, all’assenza del climatizzatore, ad un bagagliaio degno del nome, seppure per una sportivetta, ad un cambio non sufficientemente incisivo, reattivo e rapido.
Insomma, questo progetto mi pare una malcelata ammissione del tipo: “eravamo costretti a fare una sportiva sotto la 8C per rinvigorire il brand oltreoceano e questo è il meglio che siamo riusciti a fare con i soldi, tempo e mezzi a disposizione”.
Sono pienamente convinto che in Porsche, sulla Cayman, ci siano stati 600 ingegneri che hanno studiano la posizione più adatta persino del tasto di accensione dell’autoradio… In Alfa sembra che i comandi siano stati piazzati, appunto, a caso.
Forse nel 2015 la 4C ha troppi limiti, troppi difetti più o meno veniali, troppe carenze che nemmeno il cliente più dal “Cuore Sportivo” può perdonare. Le cifre in ballo sono impegnative e il mercato, impietoso, offre alternative ben più quotate, affidabili, e funzionali.
Detto ciò però vorrei prendere a prestito una frase di J.Clarkson proprio a proposito della 4C, più o meno il concetto era questo: ” è come giocare a braccio di ferro con tuo figlio di 4 anni..potresti vincere, certo, ma non lo vuoi fare..non ti va..ecco l’Alfa è così”.
Avrei potuto essere più feroce nel mio commento e anche tu nell’articolo..ma alla fine c’è una parte di me che non vuole, non se la sente..la 4C è così, capricciosa, irrazionale, scomoda e.. chi più ne ha più ne metta! Ma é terribilmente bella!! E riesco a perdonare tutto ad un auto che vedendola, mi fa tornare bambino, mi fa sorridere e mi ha fatto lasciare le impronte sul vetro del guidatore tanta era la mia voglia di guardarci dentro!!
Le concorrenti dirette (Cayman, Elise, ecc..) queste emozioni non me le hanno mai fatte provare, né mai lo faranno..
Se potessi dedicarle un pensiero scriverei di lei: “Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior.”
E con buona pace di Catullo!
L interno fa schifo ….il colmo poi è quella targa anteriore che nelle foto non si vede ma messa su è veramente un obrobrio…
Ciao Sergio, grazie mille per il tuo commento. L’interno è essenziale, la cosa peggiore penso siano i materiali e le rifiniture che non sono all’altezza di una piccola top di gamma Alfa.
La targa storta è veramente un problema che si portano avanti dalla 147, l’Alfa Romeo credo sia l’unica casa a non riuscire a trovare un posto per posizionare la targa correttamente. Spero che questo inconveniente venga almeno risolto sulla nuova Giulia per evitare di rovinare la linea frontale dell’auto.
Ciao The Stig, grazie mille per il tuo supercommento e soprattutto grazie per tutti i complimenti che mi hai fatto, si nota che questo articolo ha scatenato la tua passione automobilistica. Le tue rilessioni sono quasi la continuazione del mio articolo, mi trovo d’accordo in ogni punto specialmente sul fatto che un’auto da 50mila euro e oltre non può essere “così 4C” come se questo fosse uno sltile di vita. Complimenti e spero di rileggerti in futuri commenti.